Nazareno Strampelli un grande Marchigiano

Nato a Crispiero, frazione di Castelraimondo (MC), il 29 maggio 1866, fu il piu' importante esperto italiano di genetica e agronomia della prima meta' del XX secolo. Laureatosi in agraria a Pisa, insegno' la materia inizialmente a Camerino, ed in seguito a Reggio Calabria. Nel 1900 inizio' i suoi studi sull'ibridazione della specie di frumento. A Camerino comincio' a lavorare sul tipo "Rieti", un grano che riteneva potenzialmente molto adatto all'ibridazione, su cui sperimento' incroci col grano "Noe'" per arrivare ad una pianta resistente alle malattie piu' comuni dell'epoca e adatta alla coltivazione nella zona di Camerino. Il Rieti era poco attaccabile dalla ruggine del grano, ma era inadatto al clima nebbioso della zona. Gli obiettivi perseguiti da Strampelli erano molteplici. Innanzitutto era fondamentale che i nuovi grani giungessero a maturazione in fretta, per anticipare i raccolti e permettere coltivazioni multiple sullo stesso terreno nel corso dell'anno. Anticipare i raccolti avrebbe consentito di effettuare la mietitura in un periodo in cui le zanzare non si sarebbero ancora pienamente diffuse, limitando i rischi di contagio della malaria. In secondo luogo, il grano doveva produrre piu' frutto utile, per rendere le colture piu' efficienti e redditizie. Infine, il grano andava preservato dalle malattie: le varieta' resistenti alla ruggine e ai funghi consentivano piu' produzione e piu' sicurezza per i contadini, che non rischiavano di perdere i raccolti con facilita'. Dopo 30 anni di lavoro al Centro Sperimentale di Rieti, l'80% delle coltivazioni in Italia erano rappresentate dai grani di Strampelli. Gli furono riconosciuti diversi meriti, tra i quali il titolo di Senatore del Regno nel 1929 per i meriti scientifici guadagnati nella battaglia del grano.

In allegato una scheda tratta da una pubblicazione del: C.R.A. Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione agraria