La Formazione Professionale APM

I nostri Corsi per Pizzaioli

La Formazione Professionale è un’attività didattica molto importante per tutti i settori lavorativi. Oggi più che mai è necessaria nell’intero arco lavorativo di ogni operatore.

Nel settore Pizzeria, offrire corsi di formazione significa seguire le mode del momento. Molto spesso si ergono a maestri pizzaioli ragazzi che partecipano a un concorso di pizzeria, vincono il primo premio, e poi con l’ausilio delle aziende del settore vengono sfruttati per un anno (vista la loro presenza sui media), per poi essere abbandonati in favore di prossimi campioni.

La professione d’insegnante è un’attività didattica legata a: conoscenze scientifiche, legislative, a nozioni di tutte le attrezzature del settore, delle materie prime dalla fase di produzione, commercializzazione, comprese le molteplici frodi nella compravendita, e non ultimo, essere esperto sull’utilizzo, manutenzione, e ottimale impiego di tutte le attrezzature del mondo della pizza.

Occorre essere aggiornati sulle normative igienico-sanitarie, sulla sicurezza nel lavoro, e sul trattamento socio economico e sindacale del personale dipendente che operano nel settore. Molti potrebbero sostenere che, un pizzaiolo gestore di un’attività di ristorazione e pizzeria, dovendo aggiornarsi in questo settore, potrebbe svolgere agevolmente questa mansione.

Anche nel Testo Unico Della Scuola è previsto l’impiego di personale proveniente dal mondo del lavoro purché abbia più di sette anni d’interrotta attività lavorativa nello specifico settore merceologico.

Nella stragrande quantità di corsi per pizzaiolo che si svolgono in Italia che hanno una durata molto inferiore a 100 ore lavorative, l’esperienza del docente deve essere intensa e aggiornata alle normative vigenti, siano esse nazionali e/o europee. Altrimenti si rischia di certificare delle persone che, una volta inserite nel mondo del lavoro, hanno un’alta probabilità di abbandonare il settore poiché non reggono le pressioni derivanti dalla varietà infinita d’informazioni di parte, e di qualità e quantità di attrezzature impiegate nel settore alimentare.

La professionalità dell’industria nel settore alimentare italiano è una realtà molto qualificata. Dall’introduzione di norme per il controllo della qualità produttiva, tutta la filiera alimentare produce con l’ausilio di strumentazione e impegno di professionalità adeguatamente crescenti e legate alle più recenti tecnologie, una formazione adeguata alle loro esigenze. Questo a permesso alle aziende di dare  inizio ad attività formativa nei confronti della loro clientela. Anche le aziende che producono attrezzatura specifica, ogni anno alle fiere del settore si presentano con novità e aggiornamenti dei loro prodotti che hanno bisogno di personale (dimostratori o tecnici) formati dai produttori per consentire il corretto utilizzo dei nuovi strumenti di lavoro alla loro clientela.

Tutte forme d’istruzione importanti che però ha un punto di vista legato alla redditività aziendale e quindi da me definita di parte, non obiettive, ma che stanno occupando spazi di non loro pertinenza.

Quale deve essere la formazione professionale?

Una buona formazione professionale innanzitutto deve rispecchiare un programma didattico che non sia gestito dall’industria, dai commercianti di materie prime o attrezzature del settore, da personale pagato o sponsorizzato da aziende del settore, per il semplice fatto che gli interessi sarebbero di parte e non sarà mai possibile formare personale correttamente. Ma soprattutto una volta che il Pizzaiolo non risulti più cliente di chi ha permesso loro di attestare le proprie competenze, rischiano di andare in crisi creando danni alla propria attività.

Una buona formazione sarà quella che:

  • Avrà un docente capace di capire e comprendere tutte le problematiche e i desideri degli allievi che ha di fronte. Riuscire a far capire la differenza tra prodotti e prodotti nella più sincera utilizzazione senza punti di vista alcuno, ma analizzando solo le reazione alle varie fasi di lavorazione.
  • Avrà un insegnante capace di sintetizzare e spiegare con infiniti modi tutti i vari argomenti previsti dal programma didattico. Saprà utilizzare strumenti di misura, sia obsoleti, sia di ultima generazione per offrire certezze scientifiche alla produzione.
  • Avrà un istruttore in grado di valorizzare le doti attitudinali degli allievi e trovare per ognuno la giusta manualità individuale, portandoli all’utilizzo del proprio intelletto  per creare prodotti frutto del proprio ragionamento e quindi in copiabili ai più.
  • Utilizzerà materiale didattico rispettoso delle norme igienico sanitarie e tecniche che la scienza ci mette a disposizione.
  • Abbia cultura storica delle ricette per poter ottenere quell’evoluzione necessaria all’odierno mercato. Mai deve trasmettere il proprio essere pizzaiolo se non per informazioni frutto della conoscenza personale di chi le trasmette.
  • Utilizzerà un maestro pizzaiolo che sappia valorizzare gli errori possibili nei vari procedimenti produttivi, senza giudicare ma abituando gli allievi a studiare, capire e fare in modo che gli errori diventino un punto di forza per ottenere sempre una qualità superiore.
  • Utilizzerà nozioni e informazioni legate alla nostra tradizione, ma soprattutto legate ad una corretta nutrizione. Molto spesso termini come: “digeribilità, alta qualità, salubrità ecc.”  vengono abbinati a prodotti non corrispondenti ad una corretta dieta alimentare da offrire ai propri consumatori. Molto spesso invece i pizzaioli preferiscono facilità lavorativa a un’offerta di prodotti pizza con buona qualità nutrizionale e facilità digestive come suggeriscono i dottori Nutrizionisti.

Conclusioni

L’Associazione Pizzaioli Marchigiani intende la Formazione Professionale come uno strumento importante, solo quando l’allievo sarà in grado di utilizzare il suo sapere per mettere in campo abbinamento di materie prime e tecniche lavorative capaci di rispetto della tradizione, innovazione e l’uso di cultura per offrire un vero made in Italy rispettoso di suoi calcoli nella produzione della vera Dieta Mediterranea di cui la pizza ne è una ambasciatrice nel mondo. Il nostro motto è:

“…..una buona formazione professionale è la base per un successo nel lavoro.

Il successo di un’azienda dipende anche dall’aggiornamento formativo…..”

La Pizza come quasi tutte la specialità alimentari italiane, nascono in tempi remoti dove farine americane o manitoba o comunque provenienti da nazioni estere non erano presenti sul nostro mercato, per cui noi italiani non riusciremo a costruire la qualità italiana fino a quanto non capiremo che la VERA DIFFERENZA  sui mercati esteri la possiamo fare utilizzando esclusivamente materie prime italiane.

L’AGROALIMENTARE ITALIANO, COME LA NOSTRA BIODIVERSITA’ E’ INSUPERABILE AL MONDO, SAPERLA UTILIZZARE AL MEGLIO CI PERMETTERA’ DI ESSERE UNICI.

QUESTO COMPORTA MOLTO STUDIO E UN IMPEGNO LAVORATIVO DIVERSO DA QUELLO ATTUALE. 

Renato Andrenelli