Avviso a tutti i pizzaioli di buona volontà

Dal Corriere della Sera del 11 agosto 2010 un'idea da sviluppare per il mondo della PIZZA ITALIANA

Pizzaioli di tutta ITALIA, EXPO 2015 sarà un evento che porterà nella nostra Nazione tutto il mondo.

1. PERCHE’ PER UNA VOLTA NON ABBANDONIAMO IL NOSTRO SINGOLARISMO E CI UNIAMO PER FAR VEDERE AL MONDO INTERO CHE COSA E’ LA PIZZA ITALIANA?
2. PERCHE’ NON CI METTIAMO INTORNO AD UN TAVOLO, QUALSIASI VOGLIA ORGANIZZARLO, E DISCUTIAMO SUL DA FARSI, SARA’ UN’OCCASIONE UNICA CHE NON SI RIPETERA’ MAI PIU’?
3. PERCHE’ NON ORGANIZZIAMO UN UNICO STAND DOVE IL MONDO POTRA’ VEDERE TUTTE LE ASSOCIAZIONI, ORGANIZZAZIONI, SCUOLE DI FORMAZIONE, TUTTE LE PIZZE DELLE REGIONI ITALIANE, OLTRE ALLA PIZZA VERACE NAPOLETANA STG?
ABBIAMO PIU’ DI QUATTRO ANNI PER PREPARARCI POTREMMO FARE UNA COSA GRANDIOSA CHE RIMARRA’ NELLA STORIA DELLA PIZZA.

LE AZIENDE ITALIANE FORSE LO FANNO
INCONTRIAMOCI POSSIAMO FARCELA

Renato Andrenelli

Riporto l’articolo a firma del giornalista Gargiulo Massimo da cui ho preso lo spunto su segnalazione del Direttore del Conzorzio Propizza:

UN PROGETTO PER LE AZIENDE ALIMENTARI
EXPO, IL RUOLO DELLE IMPRESE
I l 22 luglio scorso Superquark su RaiUno svelava le virtù dei pomodori dell' Olanda, da cui l' Italia ne importa ben 50 mila tonnellate l' anno. Il 28 luglio il Financial Times pubblicava la notizia, poi dimostratasi infondata, della partenza dal Brasile per l' Italia di semilavorati destinati alla produzione di mozzarella di bufala campana. Le polemiche che ne sono seguite inducono la domanda su come Expo 2015 intende affrontare il tema del ruolo dell' industria alimentare nell' era della globalizzazione. Expo 2015 avrà come principale motivo di attrazione la messa in vetrina - in un unico spazio espositivo - dei diversi ambienti e delle diverse pratiche agricole del pianeta. Questo consentirà al mondo agricolo di accendere su di sé i riflettori dei media e dell' opinione pubblica mondiale. E questo sarà certamente un bene, ma, come osservava Dario Di Vico il 31 maggio su Corriere della Sera («Il radicchio del vicino non salverà il made in Italy»), «nell' economia moderna non basta produrre, bisogna anche raggiungere il consumatore». Soprattutto ora che più del 50 per cento della popolazione mondiale vive in conglomerati urbani e che una percentuale non irrilevante vive in zone nelle quali l' agricoltura è preclusa o fortemente limitata. Il successo di Expo 2015 si misurerà sulla capacità dell' esposizione di far vivere un' esperienza diretta, a quanti la visiteranno personalmente o attraverso i media, del percorso che gli alimenti compiono «dal campo alla tavola» facendo comprendere quale ruolo viene assolto dai diversi protagonisti della filiera alimentare. Un' esperienza che la lodevole iniziativa del Museo dell' alimentazione, che troverà posto nello spazio espositivo di Expo, non sarà in grado di far vivere nel segno dell' attualità e degli sviluppi futuri. La pubblica opinione, infatti, non ha sufficiente consapevolezza su quanto l' industria ha fatto e fa per garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti, offrire prodotti con i medesimi standard di qualità, provvedere alla loro distribuzione, favorirne la conservazione, migliorarne i valori nutrizionali, offrire alternative a chi soffre di allergie e intolleranze, sviluppare nuovi prodotti per il benessere e la salute dei consumatori, promuovere una corretta alimentazione, ecc. Su questi e altri temi, quale quello all' educazione alimentare e alla salute, si esprime il «Progetto speciale Expo 2015» di Confindustria nel documento del marzo 2010, ma il percorso sembra lungi dall' avviarsi. Si tratta allora, per le industrie alimentari italiane e multinazionali di farsi carico, nel dialogo con gli organizzatori dell' Expo, di una progettualità che consenta, fin da ora, di dare visibilità a ciò che esse rappresentano per la ricerca, la crescita professionale, l' occupazione e l' economia, ma soprattutto per la soddisfazione delle nostre necessità nutrizionali e il nostro benessere. presidente Burson-Marsteller Italia RIPRODUZIONE RISERVATA
Gargiulo Massimo
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(11 agosto 2010) - Corriere della Sera